San Vito, ancora tensione tra Comune e Zona 22 Catenaro sospende il Consiglio comunale sulla mozione di sgombero

01.11.2012 16:55

Resta alta la tensione intorno a Zona 22, lo spazio dell'ex sottostazione di San Vito che alcuni ragazzi hanno recuperato e destinato ad attività sociali e ricreative. Lo scontro che ormai da mesi vede contrapposti gli attivisti e il Comune, si è arricchito di un nuovo capitolo: la seduta del Consiglio comunale di San Vito, in cui era in discussione una mozione per lo sgombero di Zona 22, è stata infatti interrotta dal Sindaco Rocco Catenaro "per motivi di ordine pubblico". Tumulti, aggressioni, insulti? Niente di tutto questo. I ragazzi di Zona 22 (tra cui comunque ci sono anche tanti supporter adulti "insospettabili") stavano assistendo alla seduta dell'assise civica, ironizzando - a volte probabilmente anche oltre le righe - sul dibattito in corso in Aula. Il Sindaco, che ha annunciato di volersi rivolgere al Prefetto per quanto accaduto, nel suo comunicato stampa parla di "urla, proteste e, finanche minacce, che non hanno più consentito il normale svolgimento dell'assise civica. Non era mai accaduto che il Consiglio comunale di San Vito fosse interrotto per ragioni di ordine pubblico". Diversa, ovviamente, la versione di Zona 22, con gli attivisti che ammettono di aver contestato l'amministrazione, ma certo senza il ricorso a minacce. Il nodo del contendere è l'assegnazione delle aree, cedute in comodato dalle Ferrovie alla Provincia, che a sua volta le ha cedute ai Comuni, per la realizzazione del progetto della Via Verde. La Provincia non ha nessuna preclusione nei confronti di un affidamento temporaneo a Zona 22, mentre il Comune di San Vito fa appello - ufficialmente - alla clausola della convenzione con cui si vieta alle amministrazioni comunali di cedere le aree ad altri soggetti. Formalmente, dunque, il Comune avrebbe ragione, ma la realtà è ben diversa. E ormai sta assumendo i contorni di una storia spiacevole, che certo non giova all'immagine di San Vito. Forse non tutti sanno, a esempio, che la mozione di sgombero è stata presentata da Gabriele Nardone, consigliere comunale di maggioranza fratello di Roberto Nardone, primo dei non eletti dell'opposizione e uno degli attivisti storici di Zona 22. Perché il documento non è stato presentato da un altro consigliere? Ci sono ruggini personali dietro la richiesta? E poi perché il Comune sta assumendo un atteggiamento così intransingente verso Zona 22, un'idea che ha riscosso consensi e simpatie bipartisan, anche tra tanti elettori non di sinistra? Agli attivisti va riconosciuto in ogni caso un grande merito: quello di aver ripulito e dato un senso allo spazio dell'ex sottostazione ferroviaria, un'area che si trova nel centro di San Vito Marina e che dalla fine del 2005 era stata lasciata completamente in abbandono, inghiottita da una fitta vegetazione diventata ricettacolo di ratti e rifiuti. Perché il Comune si è accorto della sottostazione solo oggi? Eppure in molti, ai tempi in cui l'amministrazione decise di ripulire le aree della vecchia stazione, suggerirono di rivitalizzare la sottostazione, più centrale e dotata di edifici che avrebbero potuto essere utilizzati per le informazioni e l'accoglienza turistica. E poi, dato che il progetto della Via Verde non si concretizzerà certo nel giro di qualche giorno, perché non lasciare quegli spazi in gestione a Zona 22? Se non altro il Comune sarebbe liberato dalla manutenzione.

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