INCONTRO REGIONALE + CENA + ZONA ROSSA CREW IN CONCERTO

14.12.2012 15:00

 
Zona 22 il 14 dicembre 2012 compie un anno di occupazione e per l'occasione abbiamo pensato che oltre ai
festeggiamenti serali sarebbe bello e necessario un incontro tra le varie realtà che in Abruzzo si oppongono alle
scelte scellerate di chi governa e che contemporaneamente propongono e costruiscono alternativa.
Una discussione aperta a tutti e tutte, ad associazioni, comitati, centri sociali, collettivi studenteschi, ma
anche a singol* cittadin* lavoratori e lavoratrici, precar*, disoccupat*.

Il perché di questa proposta? Perché pensiamo che sia strettamente necessario mettere in connessione le varie
vertenze che sono sparse sui nostri territori, scambiarsi saperi, condividere pratiche e ragionamenti e soprattutto
conoscersi, guardarsi negli occhi e smarcarsi per un attimo dalla virtualità del web.
Una discussione chiara limpida, fuori da vecchi schemi e ideologie del passato, che abbia
l'obiettivo di fare comunità, lasciando da parte microdifferenze e piccole sfumature o peggio ancora "scazzi" di
altri tempi e appartenenze ideologiche, cercando di creare un tessuto comune tra le lotte che dia una spinta in avanti.
Perché mai come oggi l'attacco che il capitalismo infligge è trasversale e ci fa capire che non esiste una lotta
più importante dell'altra, lavoro, salute, ambiente, diritto di cittadinanza,istruzione, ecc... Siamo tutti sotto
attacco e non esistono più (fortunatamente, ci verrebbe da dire) i professionisti della politica: i
partiti hanno concluso il loro ciclo vitale e brancolano nel buio, non rappresentano più nessuno e sono
completamente scollati dalla società; ai sindacati è "toccata" la stessa sorte.
Mettere in connessione le varie lotte, appunto, perché disobbedire a Monti che vieta la conservazione delle sementi
ha la stessa importanza di impedire a Forza Nuova di sfilare nelle nostre città, per mettere in scena parate che
inneggiano all'odio razziale, perché riappropriarsi di uno spazio abbandonato ha la stessa valenza dei quattro SI allo
scorso Referendum, e pretendere che quel voto venga rispettato è giusto come è giusta la pretesa di una scuola e di
un'istruzione diversa.
Perché, diciamoci la verità: le vertenze sparse sui nostri territori sono molteplici, ma a compartimenti stagni, non
comunicano tra loro, e si vede dalla mancanza di forza ed efficacia che hanno sui territori stessi e dalla
scarsa presa di una comunicazione che non riesce a varcare i confini regionali. Ma abbiamo o no la discarica più
grande d'Europa? Abbiamo o no una città che è ancora tutta da ricostruire e che i media, i politici e l'Italia
intera hanno dimenticato in un angolo. Inceneritori, cementifici, centrali a biomasse, petrolizzazione e
cementificazione delle coste, per non parlare dell'arretratezza culturale, una regione profondamente machista,
omofoba, razzista e dove le organizzazioni dell'estrema destra trovano l'habitat perfetto, una regione
profondamente segnata dal potere democristiano, che ha fatto sì che i diritti si scambiassero per favori.
Dall'altra parte della barricata, però, ci sono comitati, associazioni, centri sociali, collettivi, orti urbani,
piccoli agricoltori "genuini e clandestini", polisportive antirazziste, artisti, che fanno pensare che l' Abruzzo, quello "forte e gentile",
non è poi così male e che, se si collaborasse di più, potrebbe essere molto meglio.
Non ci interessa fare una sintesi ed essere un appetibile bacino di voti per qualche partitino della sinistra;
questo non vuol dire che il contributo di chi rappresenta questi partiti non sia gradito, ma sempre nell'ottica di
appoggiare le vertenze e non di essere il bidone aspiravoti che uccide con la logica della delega la voglia di
partecipare attivamente. Altra cosa è il contributo di chi ha fatto sui propri territori esperienze di VERE liste
di cittadinanza e qui si può aprire una discussione sull'utilità o l'inutilità di portare le vertenze all'interno
delle amministrazioni, cosa proficua secondo noi, soprattutto nei piccoli comuni.
Il nostro è un invito che rivolgiamo a chi pensa che da questa crisi non si possa uscire se non si varcano i confini della
legalità, lì dove la legalità è lo strumento che il potere usa per bloccare i processi di cambiamento, a chi pensa
che senza conflitto non ci può essere democrazia, lì dove la crisi diventa l'arma più tagliente che il potere, la
governance abbia mai avuto, per giustificare l'erosione di diritti, lo smantellamento dell'istruzione e la
devastazione dei territori.
Conoscersi, parlarsi e unirsi per diventare la voce di un Abruzzo Ribelle!

Invitiamo tutti e tutte a dare il proprio contributo alla discussione, condividendo da subito, idee, proposte e considerazioni, che possano arricchire l'incontro del 14 Dicembre.

L'appuntamento è per Venerdì 14 Dicembre alle ore 15 A zona 22, in Via Caduti sul Lavoro n°4.
Per le adesioni potete scrivere a zonaventidue@gmail.com, specificando se restate a cena, se pernottate ed in quanti siete.